giovedì 27 marzo 2014

CHI VIAGGIA VIVE 2 VOLTE,IO ANCHE 4 !


IN GIRO TRA VALENCIA E BARCELONA.
 












 

martedì 31 dicembre 2013

2014: PlEaSe Be GoOd!

Il mio 2013 finirà ed inizierà con un abito hoss intropia,una borsa e delle scarpe Carolina Herrera ,e una Collana Aristocracy ...
Sarò vestita di Spagna,sarò in Spagna con la mente e il cuore..








Beh che vorrei per questo 2014 :
+Onde+Surf+Amore+Forza+Spagna+Viaggi+Salute+Vestiti+Snowboard+Neve+Caldo
+Amiche+AMici+Soldi+Capelli+Fidanzati+Bene+Skateboard+Bici+Case+Lauree+Lavoro+Calze+Collant+
Stivali+Ipod+Emozioni+Oceani+TavoleDaSurf+Paessaggi+Macchine+CIbo+Anelli+Cappelli+Ugg+occhiali+America
...Quindi 2014 please Be Good!... :)

Buon 2014...e Live Love Surf!


domenica 20 ottobre 2013

L'ANIMO DEL SURFISTA...

Si dice che l’animo del surfista, come quello del poeta, sia nomade per natura, e che sia quell’irrequieta ricerca che divide gli uomini tra realisti e sognatori a determinarne le scelte e a segnarne la vita. Come condannati a caccia di sentenze, viaggiatori in balia di forze che non sanno né vogliono controllare. Per chi lo pratica il surf da onda ti lega al mare come un pescatore alla propria lenza, con quel vincolo sottilmente onesto e crudele, e ironico, che soltanto la Natura sa stabilire con l’uomo. E’ un legame che porta lontano, disegnando traiettorie su terre distanti, ai confini del mondo, tra lingue e aromi sconosciuti,e genti mai viste prima con le quali si condivide un segreto che in pochi sapranno capire dopo, e che alla fine ti riconduce nuovamente su quella stessa spiaggia, insieme a quegli stessi amici, di fronte a quello stesso mare, ad annusare quel medesimo odore che taluni amano chiamare casa. Inutile dirlo, il surf si nutre di storie e di parole come il mare fa con la sabbia: ne va della sua stessa sopravvivenza.

Si dice che il surf sia una forma di cultura. Si dice che sia uno stile di vita. Si dice che il surfista sogni onde perfette per poi scoprire che l’onda perfetta in realtà è quella surfata il giorno prima, mentre in un fiume di corrente d’acqua marrone ha ricavato quel barlume d’onda capace di illuminargli la giornata. Questo si dice. Che non esiste nessun posto così distante da casa propria come il posto in cui si è lontani da se stessi: anche se sei nel tuo soggiorno, seduto sul tuo divano, davanti al tuo televisore. La casa di chi ama il mare è nel mare: non c’è surfista che non si senta così a casa propria come quando è a cavallo della propria onda. Ovunque essa sia. Si dice che ogni volta che si entra in mare si stia tornando a casa, e che non si parte tanto per tornare quanto perché andare è come venire, e partire è già incamminarsi sulla via del ritorno. Si dice che la vita stessa sia un viaggio. E che il surf altro non sia che una forma di religiosità. Si dice che i surfisti sono come una tribù, con proprie regole, e un proprio linguaggio, e un proprio codice d’onore, e quell’incredibile capacità di attraversare paesi e incontrare persone che, come loro, sono divorate da un demone in lotta con l’anima, che stringe lo stomaco ogni volta che annusando l’aria si avverte il sapore del salmastro. Si dice (e questo l’ho letto da qualche parte una volta ed è fantastico a dirsi) che attraversare i posti sia diverso da vivere i posti, ma altrettanto poetico, e che senza una destinazione ogni attimo è un esame, e che l’unica salvezza sia sapere cosa fai e chi sei. Ma soprattutto si dice che se sai farlo allora tutte le situazioni diventano ugualmente importanti, e il posto dove sei è soltanto una tappa verso il prossimo. Si dice che questa sia la sola differenza tra surfare e non farlo.

Tutto questo è vero. Ma non è ancora sufficiente. Il surf è rivelazione. Il surf ti cambia la vita. Il surf è lo sport dei re. Un incantesimo maledetto. Una malattia, una missione un semplice gioco punto e basta. Un rito. Quello che io so è che alle volte cercare di definire il surf dà l’idea di profanare un silenzio carico di significati con parole che non ne hanno mai abbastanza. Spiegare il surf è difficile, definirlo praticamente impossibile, capirlo può essere incredibilmente facile. Che altro? Nient’altro. Chi ha navigato tanto lo sa bene che alle volte non sono le parole che ama, il mare: ma i silenzi.

Matteo Telara









martedì 3 settembre 2013

Con AMARRAS A LA FIN DEL MUNDO.

Il nome Amarras: La descrizione inizia dicendo che si voleva trovare un nome che fosse sonoro,facile,marittimo e che soprattutto riuscisse a catturare il messaggio che il marchio voleva dare.
La scelta fu cosi Amarras (ormeggi),legato al mare alle barche e alla poesia;Dar Amarras significa  arrivo,rifugio alla fine di un viaggio;Soltar Amarras significa invece libertà ,ritorno al mare per una nuova avventura.
Il logo invece rappresentata dalla A,è il simbolo distintivo che gli ufficiali della Marina Spagnola portano nella manica della loro uniforme.


Il primo , che si è aperto il 21 dicembre 1979, è stata un grande spazio situato in calle Lagasca 33 , nel cuore del quartiere Salamanca di Madrid;dove  il suo creatore Joseph ,  creo un autentico arredamento marittimo , arredi per barche , pezzi di scarto , oblò , bandiere nautiche e di colore, tanto colore . Mesi dopo si sarebbe aperto un secondo negozio a Madrid via Gaztambide 6 ed entrambi sarebbe lo specchio dello sviluppo notevole avvenuto in Spagna per arrivare a 50 punti vendita  presente in tutte le principali città . L'espansione è venuto al mondo con 3 sedi in Portogallo , 3 nella città di Miami , 1 a San Juan de Puerto Rico e 19 in Messico , e un'ampia distribuzione nei negozi multimarca in Perù e Cile .



Amarass è nato come un bazar nautico . Un luogo dove gli amanti del mare e dello sport tovavano  abbigliamento tecnico , accessori per   barca , arredamento e articoli da regalo tutti selezionati tra le migliori marche del settore. Un giorno fabbricarono una maglietta per sponsorizzare una regata con il logo,rendendosi cosi conto come tutto ciò fece nascere nei propri clienti la passione per quel logo e per quelle magliette .Iniziarono cosi a mettere in vendita magliette e felpe che riportavano il loro logo. 

Naquè cosi Amarras,la tienda del mar! 

Finisterre( Galicia )



















               
                                   http://www.amarras-spain.com/
                                                       
                                                         

giovedì 29 agosto 2013

St. Christopher : el patrón de surfistas y viajeros de todo el mundo...

San Cristoforo è il patrono dei viaggiatori. Nei primi anni '60 in California, i navigatori hanno cominciato a regalarsi  medaglie di st. Christopher come simbolo di protezione e di ritorno del loro viaggio verso il mare per fare surf. Si sono messi insieme sotto lo slogan Come Back Mate!

E 'stato un vero e proprio rito di amicizia e di amore per il surf. Così San Cristoforo divenne il protettore dei navigatori e viaggiatori da tutto il mondo.

Oggi le medaglie  di ST. Christopher sono tornati e sono diventati un emblema sulla costa orientale australiana, costa californiana e le Hawaii. Le portano I ragazzi e le ragazze di tutto il mondo  di qualsiasi  specialità, skater, snowboarder e longboard wakesurf o kite, non importa il tipo di tavola  che utilizzano o il viaggio che fanno:il destino non importa..


Sono disponibili online nel sito : www.surf1960.com